“Si fa, ma non si dice. …” cantavano quand’ero bambina.
Io lo interpretavo come diretto alle “puzzette” che talora scappavano magari durante il gioco. E i miei genitori ridevano complici.
Com’è cambiata la società!
Oggi torna di moda l’idea del : “quello che non si conosce non esiste” .
Anzi! Decretiamolo per legge.
Serve a nascondere cose come ruberie, ricatti, mercimoni, associazioni a delinquere, collusioni, concussioni a livello politico. Degli “altri” e delle conseguenze possibili chissenefrega.
Se non si dice… non si sa, e torna intatta la verginità!
Quello che mi disturba maggiormente è il fatto che “coloro” reputano grave che le malefatte si sappiano, e non che siano state fatte.
Che importanza ha la frequentazione amichevole di personaggi del mondo del malaffare con cui è possibile avere uno scambio di favori , basta che la gente non lo sappia, o lo sappia ma non lo dica.
Che importanza ha se non viene a galla la sporcizia dello sfruttamento delle perversioni altrui per soddisfare il desiderio di potere o di ricchezza. Basta che non si sappia o non si dica.
Quando si legge che uno di mezz’età ha indotto la giovincella di carne fresca ad avere rapporti con lui si pensa subito ad un vecchio porco e si plaude alla giustizia che lo ha incarcerato. Peggio ancora se l’offerta viene fatta da familiari in cambio di danaro o favori. La condanna è generale.
Ma non tutti son uguali davanti alla legge …
E, per quelli meno uguali davanti alla legge è importante solo che non si sappia e les jeux sont faites!
…. Stavo scrivendo queste considerazioni quando mi è capitato d’imbattermi in un video tratto da telepadania (link) che insegna ai napoletani come effettuare la raccolta differenziata con un tono di disprezzo ed irrisione tale da generare in me un conato di violenza nei confronti dell’intero gruppo politico.
E’ il massimo degrado del rispetto e del buon gusto!
Mi chiedo se ci siano dei coglioni che trovino divertente tanto bassa ironia. E maggiormente se siano anche così stupidi da cadere nella trappola del “noi al nord..”.
Il livello cultural-intellettuale di chi vive di questi “ideali” è lo stesso di certi adolescenti che avevo tra le mani. Brufolosi, e spesso puzzolenti, piccoli arroganti capaci di elaborare solo pensieri basilari legati a slogan o tempeste ormoniche, e nelle discussioni arroccati a frasi fatte e prole d’ordine.
Come hanno titolato su “La padania”? “Io esisto e sono padano”?
Ebbene! Io esisto! in tutta la mia massa (che è “tanta”) e sono Italiana anche se son nata a Venezia e vivo in provincia di Bergamo, sulle rive dell’Adda nella pianura padana!
E con i suddetti figuri non voglio aver a che fare.
Vogliono dimostrare che son “superiori”? Quanto a bassezza e stupidità lo sono superiori, esattamente come qualunque altro essere umano si esprima con tale ignoranza e arroganza nei confronti di chi non è della sua schiatta.
Per finire, viste le arie che stanno spirando in merito al “bavaglio” alla libera espressione oltre che all’informazione, mi porto avanti, come s’usa dire, con la seguente dichiarazione :
“Io sottoscritta, nelle piene facoltà mentali, dichiaro che quanto scritto non è vero, quindi smentisco tutto.
E poiché con questo non ho più il controllo della mia salute mentale, smentisco tutto fino a questo punto.”
Questo mi disturba maggiormente.