Si, sono diventata profondamente intollerante, anzi direi quasi razzista, nei confronti di chi continua a difendere i comportamenti aberranti della gente, specialmente se “personalità pubbliche”, con un fondo sospetto di ammirazione per la fantasia delinquenziale con cui vengono perpetrate, o per personale interesse.
La profonda mancanza di rispetto sia per l’intelligenza altrui, che per le difficoltà affrontate dagli altri nella vita quotidiana, fanno classificare molti di questi personaggi in una “classe” biologica appartenente ad un ceppo sotto culturale, cioè inferiore.
“Rispetto”!
Questo è il punto fondamentale.
La società è ammorbata, o addirittura avvelenata, dalla diffusione della cultura del “no limits” applicata dai media, e dall’esaltazione della personalità negativa alla quale tutto è lecito.