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11 gennaio 2016

LA STRADA

Elucubrazioni postprandiali mi hanno portato a dissertare mentalmente su quante scelte si debbano fare nella giornata, a partire dal risveglio alla mattina all'ultimo istante la sera.
Solo i sogni non si scelgono.
Nella maggior parte dei casi si tratta di opzioni inconsce, naturali o abitudinarie.
Poi ci sono scelte più importanti, fondamentali per l'esistenza, che possono determinare percorsi diversi con risultati ben  differenti.
La vita è come il groviglio di strade di una grande città, ma senza indicazioni di percorso, senza bussole che aiutino, ad ogni incrocio bisogna prendere una direzione che non si sa dove condurrà.
E’ possibile andar lontano o girare in tondo, l’unica cosa impossibile è tornare indietro sui propri passi, perché la via già fatta scompare ed ogni altra conduce ad altra meta.
Come in ogni città le strade son percorse da tanta gente che s’incrocia, o procede parallelamente nella stessa direzione, può scambiare un sorriso, o fermarsi a parlare.
Questo inciderà sulle scelte al successivo incrocio.
Ogni persona che incontriamo è parte, magari infinitesimale, del nostro futuro e noi lo siamo del loro. Quindi un sorriso può far la differenza.
Poi c’è il caso.
Abbassi gli occhi e non vedi lo spigolo contro cui vai a sbattere, guardi il cielo azzurro e non ti accorgi dello scalino su cui inciampi.
Scegliere un percorso è dunque un azzardo, ma è anche la più naturale delle cose.
Devi andare avanti, non puoi fermarti.
Puoi decidere di farlo con un sorriso per quelli che incontri, così da infondere loro un pizzico di fiducia in se stessi e rendere più sicuro il loro passo, o con la rabbia in corpo che avvelenerà l’aria del tuo cammino e appesantirà quello degli altri.

Questa tua scelta sarà fondamentale nel momento in cui, stanco, rallenterai il passo o incontrerai una salita, solo allora scoprirai se ci sarà un braccio teso a sostenere il tuo incedere o dovrai procedere solitario ed esausto. 

3 commenti:

  1. Più o meno le stesse elucubrazioni che m'hanno fatto tornare in rete per passare anche da te e lasciarti, con enorme ritardo, gli auguri per questo nuovo anno che, si spera, ci riservi sempre un "braccio teso" a sostenerci, semmai ce ne sarà bisogno! Comunque, detto tra noi, mi sono allenato anche a procedere "in solitaria" e confido di farcela, fisico permettendo! L'altra cosa che m'hai fatto venire a mente con le "elucubrazioni" è che nonostante abbia accumulato un bel mucchio di minchiate in poco più di mezzo secolo, regolarmente pagate sulla mia pelle, non ho mai pensato di tornare indietro e, magari, evitarle! Mi sta bene così... tutto sommato sono servite anche quelle!

    Ciao Anna, buona serata a te.

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  2. Niente da fare, sei SPECIALE ;-))
    Ciao Anna,
    io continuo a parlare i dialetto Messinese, ovvero, da incazzata fradicia, ma questo non toglie che faccio i dovuti distinguo, tra chi merita un sorriso e chi un vaffa...
    Rispetto a te non sono fiduciosa nel braccio teso, ma nel reciproco interscambio...insomma, tu sei una che ha un credo e io sono atea.
    Buona serata Amica Cara.
    Tina

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  3. Io adoro la tua malinconia. Ma avendoti conosciuta so quanto amore ci sia in te. Spero e mi auguro di essere io il tuo braccio teso, il sorriso che ricevi.
    Ti voglio bene

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Sarò felice di ricambiare la visita se me lo concederete.