Sto rileggendo “Il marito in collegio” di Giovanni
Guareschi, un libro che fa parte dei miei ricordi di gioventù, riacquistato
tanti anni fa quando uscirono sul mercato le “edizioni economiche”.
Il sottotitolo lo definisce “romanzo ameno” e la mia mente,
con uno di quei processi analitici costruttivo-deduttivi-ironico-considerativi,
mi ha posto una domanda :
“Chissà quanti ancora sanno che non c’è alcun errore
tipografico nella parola ‘ameno’, interpretandola istintivamente come “a meno”
visto che è un’edizione economica?
E mi è venuta subito in mente la ministro della Pubblica
Istruzione che sicuramente di esperienza nella scuola si limita ad avere quella
del suo (dubbio) percorso scolastico.
Malignamente penso che per lei “l’integrale” sia solo un
tipo di farina e sette per otto faccia quarantotto.
Istruzione… una scuola ormai allo sfascio in una società
avvelenata, in questa Italia condannata al dominio di rapaci Signor Nessuno che
vogliono solo ciò che è nel loro interesse, per perseguire il quale usano il
piano dell’ignoranza collettiva.