Pubblicato il 25 agosto 2007
..E FINIAMOLA!!
Naturalmente, come ogni inizio d’anno scolastico, parte la
“sinfonia” del “caro libri”.
-“E’ aumentata la spesa per i libri di testo scolastici !!
Orrore, obbrobrio, morte agli untori!!!”
-“Gli insegnanti hanno sforato il tetto di spesa ! Cambiano
i libri ogni anno !”
E finiamola con queste scemenze!
Ogni anno ci risiamo! Sempre lo stesso discorso!
Non condivido le proteste per la spesa annuale per i libri
di testo, perchè vorrei si parlasse di “valore” e non di “costo”, infatti non è
la spesa per i testi che è rilevante, ma quella per il famoso corredo
scolastico!
Lo zaino deve essere griffato, e non può durare più di due
anni. Il diario, le biro, i quaderni, devono essere scelti tra le marche più
pubblicizzate, non possono essere “anonimi”.
Quanto mi arrabbio quando assisto alle solite scenette della
mamma seccata che con voce stridula richiama il capricciosissimo rampollo
dicendo:
-”Allooora! Deciditi, scegli quale vuoi! Vuoi questo o vuoi
quello? Forza scegli…”
Un tubo! Cretina! Questo è l’inizio di una china, cosparsa
di rivendicazioni e di lamentele, sulla quale stai scivolando inconscia, verso
il baratro della sottomissione alle pretese del futuro adolescente. La solita
scusa del non farlo sentire “diverso” è la bandiera della tua incapacità
d’educatrice!
Il dire che i libri costano cari è, poi, l’ammissione che la
cultura è una scelta secondaria e non primaria, come lo è stato nella mia
infanzia, quando c’era meno companatico pur di avere un libro in più.
Quando sento che il Ministro prende atto che il livello
culturale degli studenti italiani è inadatto alla nuova Europa, e teme
seriamente la concorrenza dell’est, ho un istintivo gesto di stizza, perché da
anni la scuola è stata lentamente corrosa dal disprezzo delle istituzioni,
nelle quali un vero e proprio “branco” di incolti, concentrati sul loro
egoistico interesse, ha favorito il dilagare dell’ignoranza, incanalando
l’attenzione delle masse sull’immagine, (solo se sei “visibile” esisti), e sui
“non valori” dello “status symbol”, legato ad un potere economico saturo
d’arroganza, per poter manovrare a piacimento intere masse ipnotizzate dal
luccichio del nulla.
Ed è questo nulla il padre di atti come gli incendi che sono
stati appiccati anche da ragazzi che “volevano provare l’emozione”, o come le
ragazze che hanno sparato sulla gente girando in macchina, solo perché annoiate
di una sera d’agosto povera di nuovi divertimenti, o come chi ubriaco, o
strafatto per noia, scambia le strade per circuiti.
Ed è sempre questo nulla che partorisce l’educazione alla
violenza, alla prevaricazione, al non rispetto delle persone e delle cose.
Quante volte al giorno assistiamo a scene aberranti di
esseri, tronfi del loro “status symbol”, che si arrogano diritti non dovuti,
quali la precedenza sulle strade perché in auto blu, oppure che arringano da un
palco al disprezzo delle istituzioni e delle leggi, magari da loro stessi
promulgate, o che si schierano a favore di una idea che loro stessi hanno già
calpestata, ossequiati dai delegati all’informazione con ampli echi, sicuri di
far presa sulla massa di “ignoranti”, ed insensibili al disprezzo di chi,
grazie alla sua cultura, distingue le lucciole dalle lanterne.
Comunque se i docenti cambiano i libri di testo, spesso lo
fanno perché ormai i ragazzi sono abituati all’immagine e, quindi, di anno in
anno sono sempre più incapaci di comprendere un concetto scritto, per cui è
necessario un libro a mò di fumetto, con tante immagini e poche parole,
corredato da supporti informatici, generalmente inutilizzati dai ragazzi, a
meno che non siano tipo videogiochi, e divisi in tanti libercoli, perché la
cartella non deve pesare, ed anche così,… signori e signore, …potete trovare
sul mercato dell’usato testi assolutamente nuovi, appena sfogliati nelle prime
pagine, perché, dopo, l’informazione è rimasta legata al “sentito dire”, tanto
la cultura non serve a nulla, meglio un bell’aspetto e un’assenza totale di
morale e di scrupoli.
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