La saggezza popolare ha fissato in una massima lo sport preferito dei “potenti” e dei “saccenti” che ci circondano, l’inflazionato “non si deve render pubblico”.
Non è importante quello che vien fatto, ma quello che gli altri vengono a sapere.
Non ha valore l’azione, ma l’informazione al pubblico.
Ci sono dei momenti in cui nel sentir parlare “i soliti noti” si presenta al mio inconscio l’immagine devastante di un’arma letale che, con pietas umana, li elimini tramite proiettile in fronte.
Non è tollerabile questo dilagare di disquisizioni cervellotiche sul perché sia indispensabile il coperchio su pentole piene di bassezze e porcherie di tutte le sorti, piuttosto che l’obbligo di affrontare a viso aperto le conseguenze dei propri atti.
I fatti non sono una colpa di chi è senza morale e senza coscienza, ma di chi ne palesa le gesta. Olè!
La solita scusa del “lo fan tutti” sembra aver avvolto le coscienze di molti, rendendole impermeabili a qualsiasi freno etico, purché non venga a galla e rimanga nella schiera del privato, cioè degli “amici” e “correi”.
Onestà! Ma che fine hai fatto!
Qualunque scelta politica ora venga ipotizzata l’unica realtà emergente è l’immagine di uno di quei verminai che vengono alla luce sollevando certi sassi, una sotterranea rete di accordi e alleanze per mantenere lo status quo di illegalità, sopraffazione e sfruttamento alla faccia dell’equità!
La supponenza, poi, è intollerabile.
Come il “celeste” lombardo che con tronfia arroganza parla di se stesso in terza persona.
Forse si sente “papa in pectore”.
Spesso, con l’atteggiamento del vate, tiran fuori minchiate incredibili.
Come l’ultima della madame ministro che, a mio avviso, non pensa prima di parlare
<<…Fornero chiede di riflettere sulla "struttura salariale per età". In Germania, sottolinea, il salario "ha un andamento legato alla produttività più alto all'inizio" per i giovani e "invece per gli anziani va a scendere. Il nostro sistema e' sempre crescente" con lavoratori anziani "che costano troppo per le imprese che perciò li mandano via. …".>>
Allora! Da una parte ti mandano in pensione a 67 anni, e con due lire, se non ti licenziano prima grazie alle novità sull’articolo 18, e nel frattempo ti tagliano lo stipendio perché lavori con meno lena, dall’altra se sei giovane ti pagano di meno perché ti “formano” e nel frattempo invecchi così ti abbassano la retribuzione perché sei meno efficiente.
Però si riempiono la bocca auspicando
.. "una decontribuzione per quelle imprese che fanno il rilancio del capitale umano, ossia le imprese che fanno formazione e lo dimostrano..” ,
Tradotto: prima li formi così diventano “specialisti”, poi gli abbassi lo stipendio perché son vecchi! Ma lavorano da specialisti al costo di prima della formazione.
Penso che le piaccia il suono della sua voce… o sia talmente ottenebrata dalla sua nuova ingordigia di potere da non accorgersi che dietro alle sue parole c’è un abisso da superare per il contatto con il mondo reale.
Anche Lei dovrebbe fare un corso di formazione, perché una cosa è insegnare “economia politica” e ben altra applicarla ad una realtà portata al disastro da quella manica d’incompetenti ladri ed arraffoni che lottano sotterraneamente per sopravvivere nella loro stessa merda.
E lottano nel senso effettivo del termine, infatti per la riforma della legge “porcellum” stanno cercando una via d’uscita che salvi il loro fondoschiena e, nella loro squisita arroganza, si permettono anche di dirlo :
Fabrizio Cicchitto, in una intervista pubblicata sul Mattino: “Un terzo dei parlamentari va scelto dai partiti con i listini bloccati – spiega – certo, delle liste bloccate i partiti hanno fatto pessimo uso, ma senza di essi una serie di parlamentari di alto livello non sarebbero entrati o non entrerebbero più in Parlamento. Serve equilibrio, non demagogia”.
Demagogia? Per “salvare le cariatidi” ci vuole pelo sullo stomaco e collusione con la mafia politica e non.
A questo punto è importante non cedere alla voglia di bruciare la scheda elettorale e, qualunque legge
porcheria passi, questa volta è necessario andare a votare non “per”, ma “contro”, nell’intento di limitare al massimo il numero di mummie che non vogliono mollare lo scranno e si impongono col “listino bloccato” alla faccia degli elettori.
porcheria passi, questa volta è necessario andare a votare non “per”, ma “contro”, nell’intento di limitare al massimo il numero di mummie che non vogliono mollare lo scranno e si impongono col “listino bloccato” alla faccia degli elettori.
Non è assolutamente valido il motivo, che tendono ad addurre, “dell’esperienza” e “della competenza” perché
ormai è chiaro che per “coloro” questi termini si debbano leggere come “corporativismo esasperato” e “inciucio”.
Mi viene in mente un detto di mia nonna : “Orate pro mè che pei altri no ghè né”
E i prelati applaudono.
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