Visualizzazioni

3 aprile 2013

IL SIGNIFICATO


Ho rivisto in tv il film “Anna dei miracoli” nel quale è rappresentata la lotta per far comprendere ad una bimba cieca e sorda come ad ogni parola compitata corrisponda un oggetto.
democrazia,onestà,coerenza,rispetto,politica,adolescenti,equità, giustizia,Già. Ogni parola ha un significato, ma non sempre è univoco.
Ricordo che ho imparato il significato del termine “fascista” usato come invettiva quando, nell’aula magna della facoltà di chimica a Roma nel lontano ’69, durante un’assemblea, se lo “lanciarono addosso” reciprocamente una rappresentante del gruppo “Lotta continua” ed un rappresentante di “Potere operaio”, notoriamente entrambi della sinistra extraparlamentare.
In questi giorni l’etere è saturo di assurdi linguistici.
Partiamo dal termine “democrazia”.
Il significato più aderente è : “quello che dico io”. L’io è a scelta del blaterante.
E’ normale pensare che le proprie idee siano le migliori, ma il dubbio e la conseguente scelta, anche di modificazione, sono caratteristiche di un’intelligenza che sembra merce rara.
Come è rara la capacità di ascoltare fino alla conclusione dei discorsi. Dopo le prime frasi la maggioranza delle persone parte in contraddittorio con il proprio parere senza accorgersi che, magari, la controparte sta esprimendo lo stesso concetto, ma con altre parole.


Così torna in primo piano l’io.
L’arrogante “io” che appartiene alla “seconda fase” della crescita psicologica dell’essere umano, fase che troppe persone non superano mai (la prima, neonatale,  è “il mondo sono io”, la seconda, infantile, è “Io e il mondo” e la terza, corrispondente alla maturità intellettuale, è “il mondo ed io”).
Altro termine è “onestà”.
Il criterio di onestà è diventato elastico.
Il derelitto che rubacchia, quello che opera piccole truffe magari ai danni dello stato, quello è disonesto e viene perseguito a norma di legge.
Chi arricchisce indecentemente lucrando con il pubblico danaro, chi truffa truccando bilanci o con spericolate operazioni finanziarie il cui danno ricade su altri, chi accetta vacanze in isole da sogno senza pagare un quattrino in cambio di favori concessi, chi compera ville o case a “due lire”, è solo un “furbetto” che, se stupidamente si è fatto scoprire, può cavarsela con una sculacciata metaforica.
Se poi è parlamentare di lungo corso allora la fa franca magari con scappatoie ad hoc.
La rettitudine morale in politica è diventata un handicap.
Come lo è la coerenza.
Se sei retto e coerente sarai distrutto ed emarginato, specialmente se sei a conoscenza di malefatte e intrallazzi altrui, e lotti per affermare i tuoi principi contro coloro di cui solo tu conosci la reale portata delle “colpe”.
Sensibilità” : ecco un altro termine oscuro.
Tutti abbiamo una sensibilità, il problema sono “gli altri”.
Noi pretendiamo il rispetto dagli altri. Siamo attenti alle offese e alle carenze d’attenzione degli altri. Spesso però non diamo reciprocità a questi sentimenti, o ne sottovalutiamo il valore quando siamo noi ad agire.
La sensibilità intesa come “rispetto” nei confronti di alcuni campi d’interesse sociale ormai è nulla.
Parlo della sfera del sesso. Parlo dell’ironia sulla religione. Parlo delle volgarità.
democrazia,onestà,coerenza,rispetto,politica,adolescenti,equità,giustizia
Trovo idiota l’indignazione per la condotta di assoluta libertà sessuale delle e degli adolescenti visto che hanno avuto come balia la tv che ad ogni ora mostra con liberalità gente che “si fa i fatti propri” davanti alle telecamere, insegnando che tutto è concesso.
Per non parlare della violenza diretta di certi telefilm o videogiochi che inducono all’assuefazione e all’imitazione.
Mi sono divertita allo scandalo e successivo ostracismo verso una persona che ha “osato” definire gli individui che operano in parlamento con il termine che molti prima di lui hanno usato, magari utilizzando altri termini,  e che per molti è dimostrato da inchieste come sia aderente.
In un mondo di trivialità verbali, in una società, purtroppo, retrograda nei confronti del rispetto per la donna, “tanto furor per nulla”!
Concludo con “Equità e giustizia ”, termini che troppi scrivono sulle loro bandiere con la malizia e l’arroganza dell’imbroglione.
Equità”  vuol dire per costoro “quel che è tuo è mio e quel che è mio è mio”, come diceva mia nonna.
Giustizia” invece è solo un termine altisonante e tutto da interpretare in base alle necessità.
Ci sono parole, infine, il cui significato è unico e irrimediabilmente confermato dai fatti e sono “violenza”, “crudeltà”, “prevaricazione”, “intolleranza” e “arbitrio”.
Questi sono atti di cui si nutrono gli avidi di potere, magari trincerandosi dietro ad una dottrina scritta da uomini per gli uomini,  comportamenti che determinano la divisione del mondo in due gruppi : quelli che hanno tutto e chi non ha neppure il diritto di vivere, figuriamoci “alla felicità”.

Nessun commento:

Posta un commento

Sarò felice di ricambiare la visita se me lo concederete.