Gente avvezza solo all’ammirazione del proprio ombelico ed
al confronto degli attributi maschili tra di loro, si lancia in mirabolanti
affermazioni sull’effettiva valenza dei metodi didattici e sulla pochezza del
rapporto ruolo-tempo dei docenti nei confronti di una politica aziendale, e
spara innovazioni capaci di rendere intere generazioni ignoranti come loro.
L’insopportabile arroganza di un capo di governo che palesa
opinioni di una supponenza irritante ne dimostrano solo la superficialità e
l’inconsistenza razionale:
“Mi fa ridere, se non fosse una
cosa triste, il fatto che si proponga di scioperare contro un governo che sta
assumendo 100mila insegnanti. Il più grande investimento fatto da un governo
nella scuola italiana”.
Piccolo, ma doloso, inganno: quei 100mila che il governo
vuole assumere sono i precari, ormai storici, indispensabili al funzionamento a
minimo regime della scuola.
E torneranno ad essere precari dopo tre anni. E se brutti e antipatici ai presidi diverranno disoccupati.
Per avere un sovrappiù da destinare alla copertura delle
assenze è necessario diminuire il numero della classi aumentando quello degli
studenti per classe. Non frega un tubo ad alcuno se poi un laureato in lettere
finisce per coprire l’assenza di uno di matematica, tanto la tuttologia è la
laurea imperante nel mondo della politica (e dei Q.I. inferiori al 50 che
abbondano tra le classi dirigenti).E torneranno ad essere precari dopo tre anni. E se brutti e antipatici ai presidi diverranno disoccupati.
“La
scuola è delle famiglie e degli studenti, non dei
sindacati della scuola. Se fanno sciopero perché gli portiamo via il diritto di
decidere cosa succede nella scuola, fanno bene”.
“Il dritto di decidere”
deve dunque essere in mano a chi conosce solo la scuola che ha frequentato,
magari privata e confessionale, mentre chi ha bagnato le pareti con il sudore
della sua fronte deve tacere e ringraziare?!? E gli studenti di cui tener conto
devono forse essere solo quelli delle superiori e in sintonia con chi impone la
riforma? Perché per i più piccoli basta che non si diano compiti e si promuova senza
rompere i cabasisi e tutto va bene,
specie per le famiglie per cui la cultura è qualcosa che si compera al mercato.
Ma questo vogliono lorsignori : un popolo ignorante che si
faccia prendere per i fondelli da lupi mascherati da “salvatori della patria”.
C’è un tale livello d’imbecillità tra di loro che un pirla romano
propone <<Scuole
aperte h24 per 365 giorni l’anno. È il sogno
dell’assessore capitolino alla Scuola Paolo Masini che immagina luci accese
anche di pomeriggio e aule vissute perfino d’estate.>>
Ma stiamo dando i numeri?!?
A parte che le 24h prevedono anche la notte, fare della
scuola un luogo aperto ad attività extrascolastiche non attinenti alla
didattica vuol dire avere personale a disposizione per il controllo e la
pulizia dei locali (24h su 24 e 365 gg su 365 ?) e poi organizzare ogni cosa in
modo da non interferire con gli impegni scolastici. Ma forse il sognatore pensa di far tutto con la
gente a disposizione con una democratica riduzione in schiavitù !!
Già! Perché ormai è chiaro come il concetto di democrazia delle
nuove leve del governo sia la legge del “se
non sei d’accordo con me te ne vai e ti sostituisco con chi mi da ragione”,
legge che fa dire al “..capo del governo e segretario del
Pd che è “necessaria per la democrazia” la sostituzione dei deputati (in
disaccordo n.d.r.) in commissione,…”, e al “..ministro per le
Riforme Maria Elena Boschi .. che le
minoranze hanno “poca dimestichezza con le regole
della democrazia…” a dimostrazione della sua innegabile
democraticità.
E per spirito democratico “uno” si arroga il diritto di
ordinare e di pretendere obbedienza magari obtorto collo.La minoranza può anche
aver ragione, ma il gruppo degli yes man
non deve discutere, ma obbedire.
E per colmare la misura (il premier) si permette anche di prendere
per le terga.
Ma attenzione perché dice il proverbio che “chi troppo in
alto sale cade sovente precipitevolissimevolmente”, ed io me lo auguro.
Oggi, da qualche parte che non ricordo, ho letto una frase che più o meno diceva che "la Democrazia non è accontentare la maggioranza ma saper ascoltare chi si oppone". Ecco, credo che in questa breve sequenza di parole sia racchiuso tutto il senso di ciò che di peggio sta avvenendo in questo momento e che, come sappiamo, viene da molto lontano, da un ventennio di pazzia collettiva di una "maggioranza" di italiani che nonostante l'evidenza votarono il peggior individuo che la nostra politica abbia conosciuto.
RispondiEliminaCiao Anna e buon pomeriggio. Ed ora che c'è questo pseudo centrosinistra, siamo costretti ad ascoltare mostruosità come qualla da te ricordata, a proposito della ministra delle riforme. Oppure, come visto nei vari TG di poche sere fa, ascoltare il nostro Premier affermare che l'aver sostituito 10 deputati dissidenti dalla Commissione Affari costituzionali si è reso necessario per salvaguardare la democrazia!
Il problema è che l'ignoranza è talmente galoppante in questo Paese che, alla fine, gli italiani credono in tutto quello che gli si dice... basta che sia il leader forte a parlare!
e il bello e' che, a parte la Boschi ed epigoni al seguito, se provi a porre il quesito "cosa comprende il ddl La Buona Scuola?" a una persona mediamente informata, otterrai le risposte piu' populiste degli ultimi 30 anni.
RispondiEliminaSe poi ti scappa anche il vocabolo Triton o Mare Nostrum, apriti cielo, ne' ascolterai anche di peggiori.
D'altra parte, nell'era in cui bastano 120 lettere in un tweet per definire un disegno di legge, nell'era in cui un pluripregiudicato come dell'utri gode ancora dello stipendio dell'aula, nell'era in cui "si standardizzeranno i costi della sanita' ma solo nelle regioni che non godono dello statuto speciale (leggi sardegna sicilia friuli trentino alto adige e valle d'aosta)", ecco, a fronte di cotanta ignoranza e nefandezza, forse e' meglio non spiegare piu', o alla meno peggio spiegare solo a chi comprende, una assoluta rarita'.
Hasta
Zac