GIOCARE CON IL pH

Il pH è una scala di misura dell’acidità o basicità di una soluzione.

Per capire cosa sia “acido” o “basico” si può ricorrere a sostanze alimentari come limone, arancia o aceto per il pH acido e acqua minerale alcalina, bicarbonato di sodio sciolto in acqua per quello basico.

Il concetto di acido–base è direttamente collegato alla dissociazione ionica dell’acqua che può essere spiegata a livello elementare facendo costruire le molecole di acqua con palline di plastilina e stuzzicadenti.
 Quando una molecola “ruba” un idrogeno ad un’altra si formano i due ioni , cioè  

H₂O + H₂O  = H3O⁺ + OH^-

e questo avviene normalmente nell’acqua con uno scambio continuo tra le molecole.

Sono la prevalenza di H3O⁺ o di OH^- , generalmente provenienti da elementi aggiunti, che  danno acidità o basicità alla soluzione.

Il “cavolo rosso” è un indicatore di pH naturale. Quando viene “lavato”, per poi mangiarlo come ottima insalatina condita con olio, aceto e sale, libera nell’acqua un colorante  (antocianina) che la colora di azzurro. 

Aggiungendo un acido (succo di limone ad esempio) la soluzione vira al rosso, tanto più intenso quanto più basso è il pH. Se invece si aggiunge una base (l’ammoniaca in commercio , o del bicarbonato di sodio) vira al blu, tanto più intenso quanto più alto è il pH. Anche il cavolo in insalata diventa più rosso quando viene condito.

 A questo punto è la fantasia di chi “gioca con il pH” che conduce le danze.

Si può suddividere l’acqua in tanti bicchieri e fare una scala approssimativa di colori che vanno dal rosso al blu. Oppure si bagna una carta assorbente della soluzione e poi, una volta asciutta, si possono fare disegni usando mezzo limone o fette d’arancia.

Molti anni fa una delle classi di una scuola elementare ha giocato al “piccolo chimico” con questo esperimento, in tutta sicurezza ed imparando che la chimica è il fondamento di ogni cosa e solo l’ignoranza provoca disastri.