“Spero, promitto et juro vogliono l’infinito futuro”.
Dai miei ormai
lontani ricordi di scuola è venuta a galla questa regola del latino perché, a
questo punto, l’Italia sta affogando in questi tre verbi profferiti ad ogni
istante per dimostrare buona volontà, lena e coraggio ed infondere fiducia…si,
fiducia…
Ma quale fiducia è
ormai più possibile se anche a livello della lingua dei nostri “padri” son solo
indicazioni di un “infinito” futuro?
E quello splendido
gruppo composto da “idioti interessati” e “idioti e basta” usa addirittura una
vetero-usanza, quella della canzoncina
ad personam cantata dai bambini, per
disporsi a tappeto ai suoi piedi.
Il Furboide di
turno non è andato a visitare la scuola
in cui piove dentro.
Non è andato in
quella il cui soffitto
è crollato.
Fa più immagine
spiegare a dei bimbi in grembiulino immacolato in una scuola tirata a lucido
che “facebook non vale un abbraccio” e poi illustrare che ci saranno… si, ci
saranno, (al “futuro”), son pronti e ci saranno, stanno arrivando… (son anni
che son li, pronti per essere promessi).. i soldi e tanti, tutti per la scuola,
che intanto si arrangia come può visto che arriveranno, promesso al futuro, e se
non se li mangeranno i ladri ai vertici delle piramidi di cui la scuola
purtroppo è la base!
Questa società
dell’immagine vende speranza ad un futuro che senza una buona educazione e con
poca cultura resta senza speranza.
Ormai l’immagine è
diventata merce. Per ottenere qualcosa devi andare in tv e piangere o urlare.
Allora le tue disgrazie fanno notizia e se sei svelto ad approfittare della
luce dei riflettori forse rimedi qualcosa.
Il valore di una
persona è connesso con due fattori : la notorietà ed il danaro.
Molti anni orsono
era legato a ben altri valori : la rettitudine e l’onestà.
Oggi se sei ricco
puoi commettere qualunque reato! Al limite compri la prescrizione. Poi, se sei ricco
e potente è evidente che son gli altri che sbagliano nel giudicare.
Ed anche se sei
noto hai una corsia preferenziale.
Due fatti dell’ultimo
periodo mi hanno offerto un motivo di riflessione :
- una
persona viene investita sulle strisce pedonali da una star. Preoccupazione per
la star e poche notizie sulla vittima dell’investimento ben più gravemente
ferita. Solo in un secondo tempo c’è stata qualche notizia in più.
- un
tassista milanese morto per una banale lite (per un “quasi investimento” sulle
strisce pedonali) ha un angolo buio, quello della compagna del “colpevole”
che per lo stress, esasperato dai media, partorisce all’ottavo mese e della neonata che
potrebbe averne delle gravi conseguenze. Ma loro infondo non fan parte di
alcuna cerchia e perciò non sono importanti.
In ogni fatto che
accade ci sono persone coinvolte loro malgrado. Ed è su costoro che ricade il
dolore più profondo, quello dei senza colpa e senza diritti.
Spesso le
conseguenze di un atto inconsulto sono che tutti i problemi che lo hanno
generato vengono scaricati su qualcun altro che, a quel punto, non ha neppure
più il diritto di piangere in pace, di continuare la sua vita com’era prima.
Ma la fatica di
essere “nessuno” in questa società che vive di stereotipi e nell’ammirazione
egoistica del proprio orticello non lascia speranza.
E’ l’infinito
futuro che si allontana sempre più, e solo il ritorno all’esaltazione del
“galantuomo” ed al disprezzo del “furbetto” e del “così fan tutti” del gregge
dei disonesti può riavvicinare il futuro e quindi la speranza.
Un'analisi disincantata quanto lucida del nostro tempo.
RispondiEliminaPerò non abbandoniamo mai la speranza...
Ciao Nina
Il furboide non è andato neanche nelle fabbriche, una delle tante in crisi, a dire le sue scemenze! Se n'è tenuto alla larga!
RispondiEliminaCiao Anna. Analisi perfetta della misera società in cui viviamo che, per quanto mi riguarda, è senza speranza. Non immagino cosa potrebbe accadere per invertire l'attuale tendenza al suicidio collettivo della ragione, oramai in atto da qualche decennio. Forse un cataclisma, una moderna pestilenza, non saprei immaginare altro. Credo, e forse l'ho già affermato, che saremo destinati a vedere questo mondo marcire lentamente, prima della nostra fine naturale. Credo saremo destinati a raccontare di un altro mondo, di altri modi di vivere e di considerare la vita e, soprattutto, ad esprimere tutto il nostro disprezzo verso quello che, come oggi, vivremo nel futuro. E' una società assurda, senza più valori sani, forza interiore, dignità. A differenza di Nina, la speranza l'ho persa da un pezzo.
Un buon fine settimana a te e ciao.
Se potessi resettare i cervelli della massa umanoide lo farei senza rimpianti.
RispondiEliminaCiao Anna, in questo periodo mi sento come Eraclito e il suo Panta Rei, tutto scorre.
Hai fatto una lucida cronaca del Tutto Scorre tra l'indifferenza della massa amorfa che ha portato il cervello all'ammasso.
Guardo l'umanità che mi circonda e mi chiudo nel mio microcosmo, non voglio essere solidale con una umanità che non sa battersi per i propri diritti, il proprio diritto di esistere.
Notte buona Amica Mia ;-))
Tina