Ormai è lo sport della politica quello di voler mettere mano
in settori dei quali non si conosce nulla facendo finta di essere esperti.
Si parla inglese maccheronico immaginando sia puro idioma,
si interviene con piglio navigato su questioni sanitarie con la cultura di un
pur ottimo liceo classico, si opera una riforma costituzionale concepita in base agli interessi di parte con
un voto espresso senza nemmeno conoscerne i contenuti. Si parla di riforma
della scuola basandosi sui lanci propagandistici più che sulla realizzabilità
degli interventi.
Se la scuola, pur interpellata in un sito dedicato ma
ignorato da chi poi si pavoneggia, potesse parlare direbbe : “Parli di quel che
conosce perché Lei non sa chi sono io!”
La scuola sono persone e non viti e bulloni, sono bambini,
magari viziati o problematici, sono
adolescenti insicuri e spocchiosi, sono ragazzi tutti diversi tra loro, ognuno
con le sue manie e con i suoi fantasmi.
La scuola sono uomini e donne che vorrebbero essere qualcuno
ed invece sono stati etichettati come il peggior nessuno, che fanno del loro
meglio nella maggioranza dei casi ma bollati dai comportamenti di quella
minoranza infame statisticamente sempre presente.
La scuola sono spazi e tempi, spesso inconciliabili, ma che
persone fantasiose hanno imparato a far coesistere.
La scuola son numeri soggetti a scelte individuali che
variano ogni anno in tempi spesso incompatibili con l’organizzazione generale.
Cari governo et company, provate a mettere in orario 10-11
materie, alcune per 2 o 3 o 5 ore classe, su 30 ore settimanali, per 16-18 ore docente,
per 30 classi su 24 aule più palestra e laboratori, con docenti e insegnanti
tecnici previsti in contemporanea, che lavorano su più classi, ma non per tutte
le ore, solo per quelle di laboratorio.
Provate a mettere sulla classe un supplente non docente della
classe, che quindi non ha “merce di scambio” con i “fetenti”, perché gli
adolescenti son furbi come il demonio ed esperti nel fancazzismo.
Poi : “il preside sceglie i docenti tra quelli in
graduatoria”? E chi determina quale
preside sceglie per primo? E se piglia una fregatura cheffà se la tiene? E se è
un preside di parte cheffà sceglie tutti dello stesso partito? (Non intendo
politico soltanto, ma anche partito dei lecchini associati).
Nella mia lunga e perigliosa esperienza alcuni anni sarei
stata una prima scelta ed altri sarei stata scartata come una mela marcia,
vista la mia alternante situazione empatica con la dirigenza.
“Con l’organico funzionale si evitano le classi pollaio”..
eccome no!
Se dividi la classe raddoppi le ore delle 11 materie quindi
servono docenti per tutte le ore e di discipline varie, oltre che aule su cui
far ruotare le classi.
C’era una normativa che limitava il numero minimo e massimo
di iscritti per classe, bastava quella per determinare l’organico, e la pratica
delle supplenze brevi era affrontata con le ore eccedenti dei docenti sulle
stesse classi, così, con buona pace dei ragazzi, si beccavano magari qualche ora
in più con quella belva della prof
di chimica che, pur facendo casino con
loro, non permetteva di cazzeggiare.
Parliamo dell’orario pomeridiano : negli ITIS c’era e lo
hanno tolto.
Se ti fermi al pomeriggio serve un servizio di mensa, o
almeno di ristoro, con sorveglianza adeguata, ‘che già durante l’intervallo
devi fare il segugio per evitare le “canne” ed il conseguente successivo
rincoglionimento…immaginiamo una pausa per il pranzo..
Il discorso del curriculum flessibile è poi bellissimo!
Immaginare un adolescente che opera una scelta delle materie
(del corso già esiste con una molteplicità che garantisce decine di percorsi
diversi) è garantire uno squilibrio delle conoscenze basato su fattori empatici
e di convenienza.
Tutte le altre amenità, caro governo dell’aria fritta, son
secoli che girano, come i coglioni della gente oggi, e son secoli che le scuole fanno i miracoli per il bene dei
ragazzi.
Il discorso dei soldi è infine la slide più bugiarda. E’
come “quella” che te la mostra sempre e non te la da mai, con le stesse
conseguenze pratiche… ci fai il pensiero e poi te la prendi in saccoccia.
E la storia del 5 per mille alle scuole sai che casino!! Già
non si capisce bene come funziona su un numero limitato di associazioni, se ci
metti tutte le scuole d’Italia… o vanno prioritariamente alle scuole di Firenze
e Roma?
Son pronta a pagare il viaggio dal Congo al padre di Cecile
Kyenge purché faccia una maledizione, come ha fatto per Calderoli, che protegga
gli italiani da questa manica di incompetenti togliendoceli di torno. Chissà
che la magia nera non ci salvi!
Mi chiedo perché dei problemi che la scuola ha - e sono tanti - non se ne occupano persone come te Anna, che sanno il fatto loro ed invece i "compagnucci della parrocchietta" fanno i soloni ma finiranno col rovinare del tutto la scuola stessa. Questo mi sembra di capire.
RispondiEliminaUn salutone,
aldo.
ps.Grazie Anna e complimenti per la tua intelligenza e la tua verve.
RispondiEliminaAvanti così, sempre.
Un caro saluto,
aldo.
Grazie per la gradita visita.
RispondiEliminaUn caro saluto,
aldo.
ps. i due partecipanti alla mia "CROCIERA" non sono mai scesi a terra. Per fortuna.
Buongiorno Anna,
RispondiEliminaintervengo sulle scelte dei presidi.
Se un preside viene valutato sulla base dei risultati, sul numero degli iscritti dovrebbe cercare di garantirsi il miglio organico docente fottendosene delle amicizie e dei leccaculo.
In teoria se i docenti sono sotto giudizio lo deve essere anche chi li seleziona.
Da ex alunno e figlio di docenti non ho mai trovato giusto il concetto di anzianità.
Se uno è un mediocre insegnante merita di più solo perchè lavora da più tempo?
Mi sorprende il discorso mensa per ITIS. ho frequentato proprio quella scuola avendo nel biennio i pomeriggi(se ben ricordo in seconda erano 40 ore!) ma non esisteva la mensa, ci si arrangiava con panini o altro al di fuori della scuola.
la scuola chiudeva alle 13,25 e riapriva alle 14.30.
Poi secondo me c'è un grosso problema di autorità!
Mia nonna era la signora maestra a cui ci si rivolgeva col lei e la sua parola era legge(se diceva ad un genitore che il figlio era stato maleducato....)
Io poco più di 20 anni fa mi alzavo all'ingresso del docente, ho avuto prof poco più grandi di me con cui uscivo la sera ma in classe era "il proff", oggi non mi sembra più così!
PS
se il preside si becca una sola? E se la becca un datore di lavoro che fa?
PS2
da Zac ho lasciato due link per lei su cui vorrei un suo parere!
Grazie
Caro Stefano! Mi fa piacere trovare un tuo (mi permetto il tu perché son una vecchiaccia)commento. Sui presidi ho visto e sperimentato sulla mia pelle di tutto, da quello veramente autorevole a quello che ha scaricato tutto sulle mie spalle di vice e che non era in grado di scegliere neppure la "pizzetta" al bar nell'intervallo. La scelte del dirigente è una cosa burocratica che andrebbe riconsiderata, ma negli anni ho visto vincere il concorso a veri coglioni e persone di pregio essere scartate. Se hai tempo leggi qualche pagina del "Mio diario" (link a destra del blog) specie la 16° puntata che ho riletto ultimamente. Nasce da appunti della fine del... secolo scorso! Per la storia della mensa, nella mia scuola c'era un servizio di ristorazione con aula mensa apposita che, dopo la riduzione da 40 a 36 ore, è diventata la sala riunioni. Non ritengo giusto chiudere uno spazio che appartiene alla comunità nell'intervallo tra mattina e pomeriggio, tanto che ho ancora la copia della lettera che ho inviato al preside della scuola di mia figlia che lo ha fatto, garantisco che non è su carta profumata. Il problema fondamentale lo hai individuato benissimo : l'autorevolezza dell'insegnante riconosciuta dalla società. Ho scritto tanto sull'argomento che mi sento un disco rotto. Discorso sòla : sò ciazetaduei amari...
EliminaPasserò presto da Zac.. e per favore dammi del tu!
Anna