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28 aprile 2015

A QUANDO L’OLIO DI RICINO ?

Parlavo del nuovo significato di “democrazia” e mi viene offerto “casualmente” un chiarimento inoppugnabile, che arriva da Roma, città da cui iniziò la nostra storia e dove finì più volte la nostra libertà :
la circolare del Comune minaccia le maestre. Le minacce sono contenute nella fine della lettera. "Si raccomanda di vigilare attentamente sulla corretta osservanza delle richiamate norme (norme che si riferiscono al fatto che le docenti hanno fornito informazioni ai media circa l'applicazione dei nuovi istituti contrattuali anche inviando foto e utilizzando altri più moderni mezzi di comunicazione) la violazione delle quali integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio ed è fonte di responsabilità accertata all'esito del relativo procedimento disciplinare".>>

Le maestre nei giorni delle vacanze pasquali dovevano essere in servizio presso gli uffici dei Municipi comunali che, impreparati, le hanno rinchiuse nelle sale dei Consigli col divieto, in qualche caso, anche di andare al bagno. Una dichiarazione critica delle docenti messa su facebook o altro social network, darebbe dunque luogo a stili di comportamento non consoni al prestigio di Roma e alla sua funzione di capitale della Repubblica !
Siamo tornati alla concezione di pulito sette-ottocentesca, legata al candore del colletto della camicia stretto intorno al collo per bloccare gli effluvi mefitici della scarsa igiene.
Questa è la nuova democrazia! Zitti e mosca e… proni ai voleri del potente di turno.
Mi domando: quando ritorneremo all’olio di ricino per i dissidenti?
Questa è la nuova frontiera della democrazia. Non passa giorno senza dichiarazioni arroganti.
La ministro della P.I. liquida i docenti come “…squadristi che strillano e gli altri che assistono passivi..”. Li prendi letteralmente a calci nei cabbasisi e poi li etichetti da squadristi strillanti? E vorrei vedere!
Parti con “La buona scuola” on line per farli partecipare al rinnovamento e poi te ne fotti di quei consigli, perché hai già deciso cosa fare, cioè dare 471,9 milioni di € alle paritarie, quelle che per la Costituzione dovrebbero essere senza oneri per lo Stato.
Pretendi i test Invalsi per valutare il livello delle conoscenze nelle scuole dello Stato e poi non te ne può fregare di meno, visto che riduci le entrate e il personale, anzi t’inventi un nuovo percorso per entrare nella scuola come docenti al fine di avere personale gratuito, o quasi, per le supplenze, fermo restando che ogni tre anni se non sei di gradimento al comandante di turno sei fuori.
Per inciso, si parla di flessibilità del posto di lavoro, quello dei docenti lo è che più flessibile non si può!
Personalmente ho insegnato in sei scuole diverse ed in comuni diversi, sono entrata di ruolo dopo  solo 6 anni. Io, con laurea in chimica analitica, ho insegnato da “impianti e finissaggio dei tessili” a “merceologia” a “chimica delle fermentazioni e batteriologia industriale”, materie non troppo legate alle mie conoscenze, ma imparate in fretta e perfezionate in almeno tre anni di lotta con i discenti.
Non dimentichiamo che ho insegnato anche il rispetto e la comprensione agli adolescenti, ma questo mi è venuto naturale, perché agli adulti ho sperimentato che non si può più insegnare.

Se continuano sulla strada della riforma in esame sarà difficile che un docente arrivi ad una competenza decente e gli allievi avranno la vera e giusta scuola per il loro futuro : la scuola precaria in cui ognuno imparerà a navigare a vista e ad arrangiarsi da solo.

4 commenti:

  1. Eh gia', 471 cocuzze ai preti, ma se lo fai presente nelle alte sfere ti rispondono che l'anno scorso erano ben 20 in piu'!!!! mannaggia che risparmio.

    Hasta
    zac

    P.S.
    pur non essendo un professore, domani saro' alla manifestazione contro questo ddl truffa.

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    1. Zac! Io sono bloccata in casa da due "disgrazie" : l'artrosi alle anche e il marito disabile. Ti conferisco mandato per urlare anche la mia rabbia. Grazie!!

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  2. Invece, tenere delle persone inutilmente rinchiuse in una stanza perché nessuno organizza e decide come impiegarle, è una pratica "consona al prestigio di Roma capitale!!"

    Ciao Anna e buon pomeriggio. Chissà come avranno "valutato", questi arroganti al potere, le migliaia di insegnanti, genitori e alunni che oggi hanno manifestato a Roma ed in tante altre città del Paese. Ancora non ho letto la rassegna stampa ma... già me l'immagino.

    Non mi stancherò mai di ripeterlo: certi comportamenti me li sarei aspettati dal centrodestra berlusconiano e dai loro sostenitori. Ma qua, stiamo parlando di una politica (e di sostenitori) che si dichiara "progressista". Il peggio del peggio che potevamo immaginare.

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  3. Mio figlio ha condiviso cpn altri quanto scritto da Moni Ovadia e cioé:
    Moni Ovadia (Pagina Ufficiale)

    Sostengo la lotta di studenti, insegnanti e cittadini per contrastare la cosiddetta legge per la “buona” scuola. Una volta di più un nome seducente per una pessima legge che vorrebbe una scuola di modello manageriale-aziendalista figlia della visione cosiddetta liberista del mondo e della vita che già ha fatto tanti danni al tessuto sociale, civile e culturale di tutte le società in cui domina. C’è una sola buona scuola: la scuola pubblica come concepita e voluta dalla nostra Costituzione ovvero come istituzione centrale per l’inveramento reale e non fittizio della democrazia, perché una forte e prospera scuola pubblica è fondamento della democrazia stessa. Naturalmente non si nega alle scuole private il pieno titolo per esistere, purché si sostenga solo su fondi e risorse private e senza sottrarre alla scuola pubblica, garanzia del principio di uguaglianza di tutti i cittadini, risorse e centralità. La vostra lotta è la lotta di tutti i cittadini autenticamente democratici, per edificare società giuste in cui viviate voi che siete i nostri figli e nipoti, ma in cui possano liberamente vivere anche i vostri figli e nipoti.

    Moni Ovadia

    Io sono completamente d'accordo con loro e con te, ovviamente.
    L'olio di ricino è in arrivo.
    Ciao Anna e grazie,
    aldo.

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Sarò felice di ricambiare la visita se me lo concederete.