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9 giugno 2015

Una storia di quotidiana follia

Stanca di seguire la situazione politica e sociale attuale ho fatto un giretto tra gli scritti del mio passato e mi sono imbattuta in uno “sfogo” risalente ad una mattina del 2005..
Il ricordo mi ha fatto sorridere… e di questi tempi è una gran cosa..

Una storia di quotidiana follia

Sono  le otto di mattina e  sono terribilmente  in ritardo, cosa che , per una persona  puntuale come me, è quasi una tragedia.
Rinuncio alla colazione, (dovrei dire ..non ci penso nemmeno) , e mi affretto ad uscire con la macchina, una station wagon.
Devo precisare che vivo in un “condominio orizzontale” , così definito per distinguerlo da quello verticale, comunissimo nella giungla urbana.  Sono le classiche “villette a schiera” che proliferano nella cinta esterna delle piccole città di provincia. 
Ovviamente sono provviste di garage, con la classica rampa in salita, con il cancello su di una strada privata, di cui sono proprietaria per un quinto della metà dalla mia parte.
La mia è l'ultima della fila e confina con un muro. Anche difronte al cancello c'è un muro.
Tornando a questa mattina, a circa tre metri di distanza dal mio cancello, trovo parcheggiata, da un nuovo vicino,  un’altra station wagon.  Da una parte il muro, dall’altra la strada per uscire larga tre metri e mezzo e, dietro quella specie di carro funebre! 
Io, con un'altra macchina lunga ed a marcia indietro!
Già in precedenza avevo chiesto cortesemente, alla vicina in questione di evitare di mettere la macchina in quell’angolo, adducendo la scusa di una neofita del volante.
In quel momento ho dimenticato di essere una signora, e la frase più cortese che ho urlato, nell’atmosfera grigiastra del mattino padano, è  stata che avrebbero dovuto usare quei due neuroni  che hanno nella scatola cranica, non solo per “scopare”, ma anche per prevedere le conseguenze dei loro atti!  Il resto parlava dei loro parenti deceduti, della mancanza di rispetto per gli altri da sommità di organo sessuale, di consigli a pratiche carnali  a pagamento per entrambi i sessi ecct..ecct.
La mancanza di educazione e l’arroganza nei comportamenti è, dunque, un modus vivendi per quei tali ( non riesco a definirle persone!) e, purtroppo per molti altri.
Concludo dicendo che, avendo imparato a guidare in Roma, con sole cinque manovre ed una minaccia di rifargli lo sportello la prossima volta, sono uscita sgommando, cosa che non facevo da anni, ma la rabbia era tale che sarei stata capace di uccidere!
Sono arrivata al lavoro in ritardo, ma talmente furiosa che nessuno ha osato fiatare. Avete presente un toro incazzato di un metro e ottanta per almeno un quintale? E chi ha il coraggio di affrontarlo!

Infatti i vicini non si son fatti vedere!

1 commento:

  1. Dovesse ricapitarti, fatti una passeggiata con un cacciavite in mano e fai una "carezza" alla fiancata, non parcheggerà più da quelle
    parti;-))
    Ciao Anna, mi sono fatta due risate, un toro incazzato di 1 metro e 80 per almeno un quintale inibirebbe anche Dominguin ;-))
    Sto aspettando il nuovo computer, questo ormai è sulla strada del devesso, ma l'altro non arriva prima di settembre.
    Buona serata Amica ;-))
    Tina

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Sarò felice di ricambiare la visita se me lo concederete.