Nell'ormai lontano 2008 ho scritto e pubblicato "ESSERE DONNA".
Le parole del prof.Strumia riportate dalla stampa di ieri mi inducono a pubblicare nuovamente la mia storia... con un sorriso amaro...
· Anni ’60. La finestra della stanza del vecchio convento riconvertito in liceo scientifico incorniciava una larga lama di sole, quel sole di maggio che riempiva le menti degli allievi di immagini di libertà. La vita premeva contro il muro della lezione di latino, ed i secondi erano minuti, ed i minuti ore..
Quel largo grembiule nero che doveva celare le braccia ormai scoperte e le gonne più leggere lunghe fin sotto al ginocchio pesava come una corazza.
Finalmente la campanella della fine! Via il grembiule, sulle spalle il golfino di cotone ed Anna con i libri nella borsa corre verso la libertà sottobraccio a due compagni, uno a destra ed uno a sinistra, tre moschettieri con il passo lungo e sicuro e il sorriso incontenibile della primavera nel sangue.
La mattina seguente Anna è convocata in Presidenza dove il Preside, uomo burbero, severo, con grandi baffi, la rimprovera per il comportamento “poco dignitoso per una signorina” nel dare esplicita dimostrazione di confidenza verso i compagni di sesso opposto.