PER TESTIMONIARE UN PASSATO DA ME CONOSCIUTO DIRETTAMENTE DALLE TESTIMONIANZE DI CHI LO AVEVA VISSUTO RIPUBBLICO UN MIO SCRITTO IN CUI HO FERMATO ALCUNI RICORDI D'INFANZIA
Un pomeriggio al sole
(La
paura di dimenticare)
La signora Anita era seduta sulla panca
appoggiata al muro bianco della casa , e , rilassata , offriva le membra al
caldo abbraccio del sole di luglio, per raccoglierne tutto il calore, fino a
riscaldare il midollo delle ossa , attraverso quella strana pelle un po’
avvizzita , attraverso quelle vene così evidenti sotto il colore dorato
dell’epidermide , per far riscaldare anche gli organi interni che, a suo dire,
conservavano ancora il freddo del suo passato.
La figura dalle forme scarne, i capelli
bianchi come la neve, che contrastavano con l’abbronzatura del viso, il naso
aquilino, spartiacque tra i due laghi profondi e scuri degli occhi, tutto era
offerto al sole, perfino le dita restavano aperte e distese per accogliere il
calore.
Era capace di restare immobile per ore,
su quella panca dura, con le spalle ed il capo appoggiate a quel muro bianco,
nell’angolo del giardino trasformato in orto, dove il sole d’estate indugiava
dal tardo mattino al pomeriggio inoltrato, creando un’oasi di luce nella quale
trovavano rifugio, insieme ai gatti, la signora Anita e le villeggianti che
ospitava nella sua grande casa.